Negli ultimi decenni, da quando cioè i media hanno notevolmente accorciato, per lo meno virtualmente, le distanze che prima esistevano tra le persone, sembra che i concetti di segretezza, scarsità ed esclusività si siano diluiti, tanto quanto gli incontri vis à vis.

Ma questa tendenza non è vera se parliamo di member club. Come naturale conseguenza oppositiva, infatti, l’interesse per i members club si è acuito: il desiderio di esclusività, di privacy e dedizione totale a se stessi, insieme alla volontà di trovare il giusto network, hanno contribuito allo sviluppo di luoghi, che potessero offrire tutto questo.

Specialmente a Milano, metropoli affascinante, nota ai più per la sua capacità di nascondere le sue bellezze, piuttosto che per mostrarle, ecco che compaiono, su antica matrice di Londra, i member club: luoghi altamente esclusivi, destinati all’aristocrazia, alle èlites, e, soprattutto, agli uomini. Se, su quest’ultimo aspetto, ci si è evoluti, le regole però non sono cambiate rispetto al primo punto: per accedere ad un member club sono necessari determinati requisiti, oltre ad una somma di denaro per pagarne l’iscrizione.

Perché? Perché il member club coccola incessantemente i suoi ospiti, offrendogli servizi di ogni tipo: ristorazione, ambienti di design, locali per eventi culturali particolari, altrimenti inaccessibili, spazi di coworking, bar di alto livello, spa, spazi per il benessere e lo yoga, in linea con i dettami del “lavoro agile”.

The Meraviglia, in quanto agenzia di comunicazione focalizzata sul mondo luxury, ne ha individuati quattro che sarebbero perfetti per eventi del mondo fashion o esperienze esclusive: