La Meraviglia delle donne
La Meraviglia delle donne
Meravigliare vuol dire stupire, ma in senso lato significa anche aprire gli occhi, destare l’attenzione e la sorpresa di qualcuno che altrimenti sarebbe restato indifferente. La meraviglia nasce dal θάυμα, parola che in greco antico significa prodigio, cosa meravigliosa, ossia la condizione essenziale all’apertura nei confronti dell’ignoto (che poi è alla base della creatività in tutti i campi, da quella di pensiero da cui nasce la filosofia, in poi).
Ecco perché le donne scelte da The Meraviglia sono non solo quelle capaci di dar vita a progetti, idee, lavori, creazioni meravigliose, ma anche quelle che hanno saputo aprire gli occhi altrui spingendoli ad osservare con attenzione il già visto o a vedere per la prima il mai visto – che pure avremmo sotto gli occhi ogni giorno. Quelle capaci di innescare un cambiamento di paradigma che, in certi campi più che in altri, è decisamente duro a morire.
Ed è a loro che va l’omaggio dell’agenzia in occasione dell’8 marzo, la Giornata internazionale delle donne: una giornata bistrattata da più parti, considerata a volte anche offensiva, eppure – o forse proprio per questo – sempre utile come momento di riflessione.
In un anno che ha visto trionfare le donne italiane, anche politicamente, in modo piuttosto inaspettato, ci pareva giusto celebrare la capacità principale delle donne: quella di dare vita e di meravigliare. Anche quando non sono madri.
Franca Sozzani – giornalismo
La signora del giornalismo italiano, senza necessità di specificarne il campo, è stata in grado di incidere profondamente sull’immaginario collettivo. Facendo leva su una caratteristica decisamente attuale e contemporanea, quella di avere una straordinaria capacità di captare tendenze e umori e trasformarli in un linguaggio comprensibile e glamour. Portando la moda a manifestarsi come – e soprattutto – specchio della società.
Francesca Fagnani - cultura
Essere intellettualmente rilevanti e capaci di catalizzare il dibattito senza linciaggi è il super potere di Francesca Fagnani. Se se ne parla a Belve, di certo il giorno dopo i giornali saranno pieni di dettagli a riguardo. Le sue interviste senza peli sulla lingua, ricche di contro-domande sferzanti ed efficaci, sono tra le poche a riuscire nell’intento di allargare il punto di vista del pubblico e portarlo anche laddove non avrebbe voglia di andare.
Jezabelle Cormio - moda
Ora che – anche in Italia – si comincia a parlare di designer emergenti da seguire con attenzione, Jezebelle Cormio spicca come l’assurda compagna di classe che avremmo sempre voluto. Selezionata fra i primi brand ad essere ospitati sulla piattaforma di Gucci dedicata agli emergenti, Vault, Cormio, con il suo mix di fiocchi leziosi, ispirazioni alpine e istanze bon ton, ha fatto emergere con prepotenza il lato femminile, fanciullesco, ma, anche sguaiatamente punk, della moda degli anni Venti.
Elodie - musica
Tutti ne parlano, e non solo per quel gusto morbosamente curioso che ci fa innamorare delle eroine dickensiane capaci di avere successo anche con prospettive potenzialmente bassissime. Ne parlano perché è bellissima in modo non convenzionale, brava e “re midesca” nella sua capacità di trasformare in oro tutto ciò che tocca. Che sia un look particolarmente riuscito, e portato con grinta e una sana dose di menefreghismo, o un brano sfacciatamente pop e sempre, invariabilmente, in testa alle classifiche.
Elisabetta Dessy - età
Ne parliamo perché è solo l’ultimo esemplare di una nuova frontiera della body positivity, in brillante compagnia di un’altra signora delle passerelle italiane, Benedetta Barzini, ma anche dell’incantevole Maye Musk, leggendaria influencer del benessere e modella. Dessy è diventata la fiera portabandiera di una femminilità finalmente libera dagli stereotipi anagrafici. Chiamata a indossare abiti che tutto sono, meno che da sciura, la Dessy, fresca dei suoi 64 anni, è diventata volto di sfilate memorabili come quella di Valentino a piazza di Spagna.
Enrica Murru x The Meraviglia
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