Una tavoletta di cioccolato per The Meraviglia
Una tavoletta di cioccolato per The Meraviglia
Un angolo di Belgio a Milano
Il cioccolato è afrodisiaco, divino, un autentico elisir di felicità. Le origini di questo frutto tropicale sono incerte, perché il cioccolato si circonda di leggende e miti tra antichi dèi e uomini predestinati.
Anche se è tutta una questione di chimica. E’ stato provato che il cioccolato, soprattutto quello fondente (>85% di cacao) stimola le endorfine e aumenta la produzione di serotonina, il famoso ormone della felicità.
E per iniziare la mattina con il buonumore, la cioccolateria Charlotte Dusart di via Eustachi ci ha invitato ad assaggiare le sue ricette più golose, prima della chiusura del suo laboratorio durante i mesi estivi. Infatti, il clima milanese di Luglio e Agosto non aiuta affatto.
Ciao Charlotte, il tuo laboratorio riaprirà ufficialmente a Settembre, intanto però raccontaci di te e di quello che fai.
Mi chiamo Charlotte Dusart, come il mio negozio, molto originale vero?
Con questa attività ho letteralmente cambiato vita.
Ho iniziato frequentando dei corsi serali per imparare a lavorare il cioccolato, ingrediente che ha sempre fatto parte della mia realtà, perché sono originaria del Belgio.
E come sei finita a Milano?
Ho messo in pratica i miei studi in Belgio e da subito ho iniziato a lavorare in una cioccolateria, ma mio marito doveva trasferirsi a Milano per lavoro, e quindi sono finita anch’io in questa città.
Poi, quasi per caso, il mio destino e quello di una vecchia cioccolateria si sono incrociati. Proprio dove ci troviamo adesso, qui in via Eustachi, sorgeva una cioccolateria, che però stava chiudendo, dunque ho proposto di riprendere l’attività personalmente, sulle ceneri di quella precedente, per ridarle nuova linfa vitale.
C’era già l’anima del cioccolato quindi…
Sì, c’era il cioccolato, c’era il laboratorio e c’era soprattutto il materiale amministrativo già ordinato e pronto per me e questo mi ha dato un grande vantaggio perché la burocrazia qui è davvero molto lunga.
Ho sempre voluto avere il mio negozio di cioccolato, ma non avrei mai pensato sarebbe stato qui a Milano, perché non avevo amici qui, non parlavo nemmeno la lingua italiana.
Ma hai scelto Milano anche per la tua vita?
Mi piaceva l’idea di vivere in Italia, ma sono venuta qui principalmente per il lavoro di mio marito. Gli stranieri pensano subito all’Italia come il luogo della pasta e della pizza, e va benissimo, ma c’è anche molto altro.
E, infatti, adesso che la conosco, anche Milano mi piace, sebbene per la mia attività forse non l’avrei scelta, perché qui da fine Giugno devo chiudere, mentre in Belgio il cioccolato si mangia tutto l’anno, anche d’estate.
Il Belgio è la patria europea del cioccolato. A Bruxelles puoi entrare in qualsiasi cioccolateria e scegliere le praline più sfiziose da portare in giro in un comodo sacchettino trasparente da passeggio.
Esatto, è lo stesso concetto di “bar” in Italia: ne trovi uno ad ogni angolo e puoi assaporare un buon caffè. Noi in ogni quartiere abbiamo una cioccolateria. E le persone entrano non soltanto per fare dei regali, ma anche per farsi loro stessi un regalo, scegliendo appunto una pralina.
A Milano le persone sono timide, non assaggiano, io ho iniziato a far assaggiare ai clienti qualcosa in modo tale che spinti dalla curiosità di provare altre praline, magari prendono un sacchettino e se ne portano via due o tre.
Mi piace che il mio prodotto sia parte della vita delle persone ogni settimana.
Ho assaggiato il cioccolato. Avevo solo pochi mesi e non l’ho più dimenticato
Com’è nata questa tua passione?
Sembra una storia finta ma è la verità: mio papà ha iniziato a mettermi sotto la lingua dei pezzettini di cioccolato, all’insaputa di mia madre, a partire da quando avevo sei mesi. La prima parola che ho imparato a pronunciare è stata “coco” non “mamma” o “papà”.
Tua mamma non sapeva che tuo papà te lo stesse dando?
No assolutamente, anche perchè per un bambino così piccolo non è proprio l’ideale.
Poi come è proseguita la tua passione?
All’inizio non sapevo di voler fare qualcosa con le mie mani, quindi ho seguito l’Università, ho lavorato nel corporate, e solo dopo mi sono convinta a prendere una decisione. Svegliarsi ogni mattina con il profumo di cioccolato inebria i sensi e ti migliora la giornata. Mi sono detta: voglio svegliarmi ogni mattina con questo profumo. E da lì è partita.
Il cioccolato rende più felici. Tu hai iniziato a lavorare tutti i tipi di cioccolato?
Allora io non mi occupo di tutta la filiera del cioccolato quindi a partire dalla fava, ma scelgo diversi fornitori a seconda del risultato che di volta in volta voglio ottenere. Lavoro sia con il cioccolato bianco che con il fondente che al latte. A Milano il fondente va molto di più perchè il bianco viene percepito come più grasso. Ti racconto un aneddoto: in questa città il 90% delle donne mi rispondeva di essere a dieta, quando provavo a far loro assaggiare un cioccolatino. Oppure mi dicevano: “no, non posso ho appena bevuto il caffè” o “sono andata dal dentista”. In Belgio invece nessuno rifiuterebbe mai il cioccolato.
Qual è il tuo cioccolato preferito?
Il cioccolato che preferisco è quello un pò più acidulo diciamo, ne abbiamo creato uno qui da Charlotte Dusart che ti fa sognare e ti porta direttamente ai Caraibi, perché è realizzato con i frutti esotici. Oppure abbiamo la ricetta della Tarte Tatin che sa proprio di torta di mele caramellata con le spezie.
In generale io sono più per le praline e meno per le tavolette, perché mi piace un’esplosione di gusto.
Voi qui vi occupate di praline e tavolette?
Si prepariamo praline, tavolette, ma anche confetti, rochè, mondion e scorze d’arance. Lavoriamo molto per eventi e custom made, ci chiedono richieste particolari soprattutto per le festività.
Personalizzate?
Sì certo, colore, gusto e scatola.
Un ricordo legato al cioccolato?
Mi ricordo di quando lavoravo in azienda e non avevo avviato ancora la mia attività. Andavo ogni giorno da Neuhaus Maitre Chocolatier, una cioccolateria molto rinomata in Belgio, che si trovava proprio sotto il mio ufficio.
Un altro aneddoto che posso raccontare è di quando ho visitato per la prima volta lo Zanzibar e la Tanzania: ho scoperto che qui non c’era cioccolato e questa cosa mi ha spiazzata profondamente, lasciandomi per più di un mese senza la mia “dose di cioccolato”. Mi piacerebbe molto però andare in Indonesia per scoprire le piantagioni di cacao.
Ti piacerebbe organizzare eventi a base di cioccolato? Che progetti futuri stai pianificando?
Organizzare eventi è sicuramente nei piani, anche se io vivo a Parigi, perché per me è più comodo, sia per amici che per la famiglia.
Quando ho riunito la squadra a Milano ho iniziato a gestirla da remoto e mi sono resa conto che da lontano ho una visione più ampia e distaccata e riesco quindi a essere più innovativa e creativa. Poi mi piacerebbe avere un laboratorio più grande per produrre cioccolato anche d’estate.
C’è meno competizione a Milano per il cioccolato?
Sì per il cioccolato sì.
Ora che sei un’imprenditrice a 360 gradi, ti manca stare a contatto con il cioccolato 24 h su 24?
No perchè non smetto mai di pensarci.
A chi ti ispiri?
Mi piace tantissimo Melissa Coppel, la mia guru, è venezuelana ma vive in America a Las Vegas e ha sempre moltissime idee e novità da proporre, quindi per fare ricerca è un ottimo profilo.
https://www.instagram.com/melissacoppelchocolatier/
Da lei ho tratto ispirazione per trasformare i dolci in cioccolatini. Per esempio come dicevo la tarte tatin o la sacher. In più seguo una community di donne che sono chocolatiers da molti anni, stanno da ogni parte del mondo, soprattutto Inghilterra e America. Nel mondo del food molti pensano che gli chef sappiano tutto, ma non è così. Io non so niente.
Socraticamente “Sai di non sapere”.
Esatto, credo che sia un atteggiamento che riguarda di più gli chef uomini, quello di fingersi esperti di ogni cosa.
Che cos’è per te la meraviglia?
Già solo in italiano questa parola mi fa sognare. Meraviglia è qualcosa di splendido che ti rende felice, anche solo pronunciandolo, sei più felice. E’ qualcosa di sospeso tra cielo e terra.
Come il cioccolato.
Esatto.
Grazie per questa chiacchierata Charlotte e complimenti per le tue creazioni da acquolina, ci vediamo presto!
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