Creative Director: cosa fa e come diventarlo
Creative Director: cosa fa e come diventarlo
Quando si parla del mondo della moda, una delle prime figure che vengono alla mente è quella del creative director, una personalità spesso eclettica e il cui ruolo, al di là delle mansioni specifiche, ha anche un forte impatto sull’immagine del brand per il quale lavora. La creatività, insita nel DNA di chi sceglie questa professione, è un elemento che non può mancare nelle proposte stilistiche suggerite da questo professionista dell’immagine.
Vediamo di che cosa si occupa, nello specifico, un creative director, come diventarlo e un esempio tratto da un’importante maison di moda.
Creative director: cosa fa?
Il creative director è una figura professionale che si occupa di definire e portare avanti in modo coerente l’identità visiva di un brand. Quando lavora in un’azienda, viene incaricato dalla dirigenza di sviluppare le proposte che soddisfino i bisogni dei clienti in target e gli obiettivi condivisi dal punto di vista commerciale e di marketing. A sua volta, l’art director ha la possibilità di supervisionare un team creativo, quando previsto, con il quale lavora a stretto contatto e che si occupa di eseguire e mettere a terra le sue idee.
Le mansioni di un art director sono quindi diverse e diversificate, in base al contesto nel quale si trova ad operare ma in generale è possibile ricordarne le principali di seguito:
– tracciare le linee guide della strategia creativa del brand che verranno successivamente utilizzate per il marketing, le campagne pubblicitarie e di branding in ottica multicanale;
– supervisionare, implementando, i progetti creativi legati al brand;
– lavorare a stretto contatto con il team creativo con lo scopo di assicurare coerenza ed efficienza complessiva delle operazioni quotidiane. Deve quindi assegnare, coordinare i singoli membri del gruppo, ponendo attenzione che ciascuno di essi non solo interpreti ed esegua correttamente le linee guida indicate, ma venga messo in condizione di farlo nel migliore dei modi possibili.
– rispettare il budget stanziato per le attività di sua pertinenza, amministrando al meglio i fondi che sono stati stanziati per questa area aziendale.
– presentare la versione finale dei progetti che sono stati realizzati a stretto contatto con il team creativo.
Un elemento essenziale del Creative Director è la visione, ossia la capacità di avere una panoramica dall’alto del progetto che sta seguendo e, grazie ad essa, orchestrate i membri del proprio team verso il raggiungimento dell’obiettivo comune. Grazie alla visione di un progetto è capace quindi di portare avanti con successo le singole fasi del processo creativo, a prescindere dal settore nel quale si trova ad operare.
Uno degli ambiti in cui, nell’immaginario collettivo, il creative director trova una collocazione è quello del mondo della moda. In questo settore le sue competenze di base sono quelle di un esperto del fashion, che ha studiato in maniera approfondita per operare in questo settore. Oltre al disegno, alla sensibilità cromatica e alla conoscenza della storia della maison per la quale lavora, il creative director di una casa di moda è una figura centrale. Egli, infatti, ha il ruolo di coordinare l’intero team creativo, interfacciarsi con la produzione e presentare le nuove collezioni assicurandosi che queste siano in linea con i desiderata della direzione e soprattutto con quelli dei clienti.
Come diventare creative director
Per diventare creative director non esiste un percorso di studi unico e univoco che permette di avere uno sbocco sicuro in questa professione. Come accennato, è opportuno partire dalla definizione dell’ambito nel quale si vuole operare come creative director e successivamente intraprendere un percorso di alta formazione che permetta di acquisire le competenze teoriche, pratiche e relazionali per poter trasformare il proprio sogno in una realtà.
Le accademie di moda, i master in creative direction sono sicuramente una buona soluzione per coloro che hanno le idee chiare e sono intenzionati ad immettersi in questo mercato del lavoro così competitivo. Oltre alla formazione frontale in aula è essenziale per gli aspiranti creative director fare un’esperienza in una realtà che permetta loro di vivere a stretto contatto con il mondo al quale un giorno vorrebbero appartenere per poterne comprendere le dinamiche dall’interno.
Del resto, essere il direttore creativo di una casa di moda è l’ambizione di tantissimi stilisti che lavorano, in varie forme, con le maison fashion ma è altrettanto vero che alcuni dei più importanti creative director avevano un piano A ben diverso.
A titolo esemplificativo si pensi a Alessandro Micheli, Art Director di Gucci. Dopo aver completato gli studi alla Accademia di costume e di moda di Roma con il sogno di diventare cinematografo, venne reclutato prima da Fendi, poi da Tom Ford e da lì la sua carriera prese una strada quasi imprevista. Dal 2015 è il direttore creativo di Gucci dove ha portato una vera e propria rivoluzione, accompagnando la storica casa di moda ad intercettare l’interesse di una nuova generazione, più giovane dinamica e con necessità ben diverse dal classico canone Gucci.
Balenciaga creative director
L’attuale creative director di Balenciaga è Demna Gvasalia: investito di questo ruolo nel 2015 dopo Nicolas Ghesquière e Alexander Wang ha avuto un percorso formativo di tutto rispetto in quanto, dopo aver completato gli studi all’Académie Royale des Beaux-Arts di Anversa, ha mosso i primi passi da Maison Martin Margiela e per poi approdare da Louis Vuitton.
Il creative director di Balenciaga è un esempio eclatante di come queste figure professionali così importanti all’interno di un’azienda diventino anche dei personaggi pubblici a tutti gli effetti. Come dimenticare, del resto, la sua comparsa ai MET GALA 2021 dove ha sfilato con Kim Kardashian completamente mascherati di nero da testa a piedi.
In conclusione è opportuno sottolineare la trasversalità delle competenze che un creative director deve avere nell’ambito della moda e della comunicazione che lo portano a lavorare a stretto contatto anche con le agenzie di comunicazione che offrono il proprio supporto per il lancio pubblicitario di prodotti e collezioni.
The Meraviglia è un’agenzia di comunicazione specializzata nell’ambito moda attiva a Milano: situata nella capitale del fashion accompagna le maison nella ideazione strategica e attuazione di digital strategy, social media management, fashion copywriting e organizzazione di eventi.
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